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CANOA CLUB VIGEVANO
Corsi di kayak, canoa canadese, packraft.
Squadra agonistica di canoa slalom.
Attrezzature disponibili per tutti i soci.n altri mezzi.
CANOA CLUB VIGEVANO
Crediamo in quello che facciamo, per questo ogni giorno ci impegniamo ad aiutare persone come lei a raggiungere i risultati desiderati. Ci sono un sacco di modi in cui potremmo collaborare insieme: la vasta gamma dei servizi che offriamo può essere adattata ai suoi obiettivi, alla sua attività o al suo progetto. La nostra specialità è pensare e lavorare al di fuori di schemi prestabiliti, per cui se sta cercando nuovi modi per realizzare il suo ultimo progetto, l'aiuteremo a trovare soluzioni davvero uniche.
i nosti campioni
. PREVIDE MASSARA, Marco
Italia • Vigevano (Pavia), 9 giugno 1958 • Specialità: Kayak discesa
Iniziò l'attività canoistica al Canoa club Vigevano, con sede sul fiume Ticino, ponendosi ben presto in evidenza tra i promettenti giovani pagaiatori. Successivamente entrò nel Gruppo sportivo del Corpo Forestale dello Stato. Tra il 1979 e il 1989 vinse quindici titoli italiani e ottenne ottimi piazzamenti nelle manifestazioni internazionali. Partecipò anche a competizioni su acqua ferma, con buoni risultati, gareggiando all'Idroscalo di Milano; nella laguna di Orbetello vinse un Campionato Italiano di fondo sui 10.000 m. Nella prima edizione della Vigevano-Pavia, esperimento italiano di campionato di maratona, si classificò tra i piazzati; alle sue spalle il diciottenne lecchese Antonio Rossi, ancora in fase di crescita sportiva. Ottimi i suoi risultati nei vari Campionati del Mondo disputati: giunse secondo, nel 1981, all'edizione di Bala (Gran Bretagna); nel 1983 fu primo a Merano; nel 1985, a Garmisch (Germania), fu ancora primo nell'individuale e terzo a squadre; nel 1987 fu secondo a squadre all'edizione di Bourg St.-Maurice; nel 1989 giunse primo a Savage River (USA); nel 1991 fu ancora primo a squadre ai Mondiali di Plezzo/Bovec (Slovenia). Nel 1992 concluse l'attività agonistica per divenire poi consigliere federale. Dal 1993 al 1999 è stato commissario tecnico del settore discesa.
«Così ho percorso 500 chilometri in kayak da cieco»
on 06 Ottobre 2016. Postato in Storie
«Vai così…. Punta a destra, correggi con una timonata… Ok, sei nella corrente, adesso spingi, spingi!» Così, seguendo la voce del suo istruttore, Angelo Lova si è allenato per tre mesi con il kayak sulle acque del Ticino. Le pagaiate a tutta forza per tagliare le correnti hanno rafforzato le sue braccia, e soprattutto hanno costruito la fiducia necessaria per affrontare la grande avventura: il viaggio dalla Darsena di Milano fino a Venezia seguendo il corso dei fiumi Ticino e Po, bivaccando dove capita e muovendosi a forza di braccia per 500 chilometri. 12 giorni a pelo dell’acqua che, nel suo caso, sono una vera e propria impresa sportiva. Perché Angelo, cinquantenne di Sannazzaro de’ Burgundi, è cieco.
È l’inizio della primavera scorsa quando gli amici del Canoa Club di Vigevano gli propongono questo viaggio all’insegna della lentezza. Il progetto si chiama Vivifiume e consiste in una traversata in canoa da Vigevano a Venezia. Lo organizzano alcuni soci del Canoa Club di Vigevano insieme all’Unione Italiana Sport per Tutti e ad altri club di canoisti presenti sul percorso. Angelo accetta senza pensarci su.
Dopo mesi di allenamento arriva il momento mettere le canoe in acqua.
Il viaggio ha inizio la mattina del 23 agosto alla Darsena di Milano. La giornata è bella e il gruppo, una dozzina di canoisti più il cane Luna - si muove alla velocità di 8 chilometri orari sul Naviglio Grande. Raggiunge Gaggiano e, dopo un breve trasbordo con le auto sul Ticino a Vigevano, approda al primo bivacco sulla spiaggetta dopo il ponte di Bereguardo. Il resto sono giorni di sole e fatiche, scanditi dal ritmo della pagaiate, dalle soste in spiaggia, dalle albe e dai tramonti sulle placide acque del Po.
«Un’esperienza bellissima, che quasi mi ha fatto dimenticare la mia disabilità. Remavo in mezzo alle loro voci e non sentivo il peso di non vedere, concentrato com’ero solo sui gesti e sulla rotta. Devo ringraziarli davvero i miei compagni. Mi raccomando, scrivili tutti i loro nomi. Perché senza di loro non sarei arrivato da nessuna parte».
Così si schernisce Angelo, senza dare troppo peso alle difficoltà (enormi) che la perdita della vista gli ha posto di fronte. La retinite pigmentosa gli è stata diagnosticata a 20 anni e l’inesorabile decorso gli ha fatto perdere definitivamente la vista nel 2012 e con essa il lavoro di metalmeccanico specializzato. «Sono cresciuto fra torni e motori, ho lavorato finché sono riuscito, ma a un certo punto ho dovuto mollare per non farmi del male. Puoi immaginare lo shock».
Ne segue un periodo di disorientamento che, «grazie a mia moglie che non voleva vedermi sempre seduto sul divano», viene superato. E arriva il riscatto: i corsi all’Istituto dei Ciechi di Milano (centralino, mobilità e orientamento), il lavoro come guida a Dialogo nel Buio e l’esperienza a Expo 2015 con l’evento Mercato al buio. Ritorna la fiducia in sé e la voglia di inseguire nuovi sogni, questa volta sull’acqua.
«Il kayak mi ha sempre affascinato, proprio perché lì sopra devi cavartela da solo. Nel 2015 mi sono rivolto al Canoa Club di Vigevano, mi hanno accolto benissimo e mi hanno insegnato a tenere la barca». In pochi mesi Angelo, sotto la guida degli istruttori, impara ad affrontare le correnti e i cambi di direzione, fino a partecipare ai Campionati italiani (vincendo il titolo nella sua categoria).
«La traversata, in sé, non è faticosa, se sei preparato fisicamente. Ho avuto difficoltà all’arrivo in Laguna, con il moto ondoso provocato da barche e natanti di ogni genere. Lì ero sul punto di rovesciarmi. Difficile rimanere calmi». A ripagare lo stress c’è però l’emozione di visitare la città a pelo dell’acqua, seguendo i canali nascosti e lasciandosi sfiorare dalle gondole.
«Vorrei che questa mia avventura servisse d’esempio a tutti quelli che hanno un problema simile al mio: ragazzi, non preoccupatevi, i problemi si superano, con le persone giuste possiamo fare (quasi) tutto».